La disoccupazione scende, ma il lavoro rimane malato

La disoccupazione è scomparsa. O quantomeno è quello che potrebbe indicarci una lettura un po’ frettolosa dei dati appena pubblicati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Il tasso di disoccupazione nel mese di giugno a livello nazionale è sceso al 2.8%. Esattamente uguale a quello cantonale.
Ma attenzione è ancora presto per dire che la crisi è passata. Se da una parte ci sono segnali incoraggianti, dall’altra non mancano fatti che ci invitano a una certa prudenza.

È innegabile che a livello nazionale ma anche internazionale sia in atto una ripresa generale delle attività economiche. Le notizie di questi ultimi giorni confermano che la crescita dei paesi dell’Unione Europea sarà più sostenuta di quanto previsto. E lo stesso vale per la Svizzera. A questo aggiungiamo l’euforia che nasce dalla fine delle restrizioni, da una voglia ancora maggiore di vacanze e da un clima di festa trascinato anche dagli europei di calcio. Sì, le cose sul fronte dei consumi stanno andando bene.
Attenzione però, agli altri segnali. Innanzitutto dobbiamo considerare che l’effetto positivo degli aiuti della Confederazione e dei Cantoni alle aziende non si è ancora esaurito. Ancora negli ultimi mesi ci sono aziende che usufruiscono dell’orario ridotto e della liquidità dei crediti Covid. In questo senso anche se gli istituti di ricerca non prevedono ondate di fallimenti, dobbiamo piuttosto essere prudenti e pensare in termini regionali. Purtroppo in Ticino sono già stati annunciati licenziamenti e riduzioni di posti di lavoro da alcune grandi aziende nel settore della farmaceutica e della meccanica. Evidentemente di questi non c’è ancora traccia nei nostri dati sulla disoccupazione.
Come non c’è traccia degli altri fattori che ci indicano lo stato di salute del mercato del lavoro. Bassi salari, condizioni di lavoro precarie, assenza di possibilità di carriera rimangono purtroppo caratteristiche del cantone.
E il tasso di disoccupazione non ci dice tanto altro. Per esempio che nel Canton Ticino negli ultimi mesi sono spariti tanti posti di lavoro a tempo pieno, mentre ne sono stati creati a tempo parziale. Questo con tutti i limiti che consociamo.
E che dire dei giovani appena laureati o diplomati, a cui facciamo i nostri migliori auguri? Se tra qualche mese non avranno trovato un posto di lavoro in linea con le loro competenze, capacità e aspettative, di certo non li troveremo iscritti presso gli uffici regionali di collocamento, ma già sul treno verso Zurigo.

Come non vi fidereste del vostro medico se usasse solo il termometro per farvi una diagnosi, così il tasso di disoccupazione da solo non basta più. Questo e tanto altro deve essere analizzato se vogliamo guarire il mercato del lavoro ticinese che è ancora malato.

Sotto il mio contributo a Ticinonews – Teleticino, 08.07.2021

La versione audio: La disoccupazione scende, ma il lavoro rimane malato
Ticinonew, Teleticino, 08.07.2021

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