La Svizzera può permettersi una seconda chiusura generalizzata?

“La Svizzera è una delle Nazioni che può affrontare con maggior tranquillità l’idea di una nuova chiusura generalizzata; la nostra economia è solida, le finanze pubbliche sono sane, abbiamo tassi di disoccupazione tra i più bassi al mondo e stabilità dei prezzi. Questo fa sì che ci siano tutte le condizioni quadro per affrontare questa situazione cercando di tranquillizzare i cittadini e le attività economiche. L’ampliamento e il prolungamento delle misure legate all’orario ridotto come pure l’elargizione dei crediti garantiti dallo Stato sono misure ottime come prima risposta. Oggi dobbiamo pensare, anzi avremmo già dovuto pensare a mettere in atto degli strumenti poco burocratici, rapidi, ben indirizzati e coraggiosi. Pensiamo ai casi di rigore, si parla di un risarcimento del 10% della cifra d’affari, mentre altri Paesi, ad esempio la Germania, arriva al 70-80%. O ancora pensiamo a misure di contributi cosiddetti a fondo perso (che se salvano posti di lavoro non sono mai a fondo perso) proporzionali al numero di addetti. A questo stadio dovremmo tuttavia essere già in una fase di una riflessione più ampia in cui questi aiuti sono tramutati in sostegno a cambiamenti strutturali di queste aziende per renderle effettivamente competitive e al passo con i tempi” Tratto da intervista per Radio 3i, 07.01.2021

Approfondiremo il tema nei prossimi giorni.

Estratto intervista Radio 3i – 07.01.2021
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