“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai molte cose da intraprendere se nascerai donna. Per cominciare, dovrai batterti per sostenere che, se Dio esistesse, potrebbe anche essere una vecchia dai capelli bianchi o una bella ragazza […] Infine, dovrai lottare per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che urla per essere ascoltata.” [1]
La prima volta che lessi questa citazione ero molto giovane e non immaginavo che, con il tempo, sarebbe diventata una delle frasi che più avrebbe segnato il mio percorso. Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci compie quest’anno cinquant’anni e, in questo mezzo secolo, sono stati fatti enormi progressi in materia di parità, almeno nei nostri paesi. Certo, la strada è ancora lunga, ma oggi il cammino non è più solitario: donne e uomini, insieme, stanno costruendo una società nuova. E il cambiamento si riflette anche nel mondo del lavoro.
Gli ultimi dati dell’Ufficio federale di statistica confermano quanto il panorama lavorativo sia mutato negli ultimi trent’anni. Nel 1991, il tasso di attività femminile tra i 15 e i 64 anni era del 68,2%; oggi è salito all’80,8%, segno di una partecipazione sempre più ampia. L’incremento più rilevante riguarda le donne tra i 55 e i 64 anni, il cui tasso di occupazione è passato dal 44% al 72%. Anche le altre fasce d’età hanno registrato aumenti significativi, con l’unica eccezione delle più giovani (15-24 anni), dove il dato è calato, probabilmente perché si prolunga la formazione e si accede più tardi al mercato del lavoro. Parallelamente, il tasso di attività degli uomini è leggermente diminuito, avvicinando sempre più la presenza femminile e maschile nel mondo professionale.
Inoltre, pur persistendo differenze importanti, cresce il numero di uomini e donne che scelgono un impiego a tempo parziale, segno di un’attenzione condivisa verso un miglior equilibrio tra vita professionale e privata.
Un altro dato incoraggiante riguarda le posizioni dirigenziali: le donne tra i 25 e i 39 anni sono oggi le più rappresentate in questi ruoli. Sebbene la presenza femminile in tali posizioni sia ancora limitata al 37,4%, la tendenza dimostra che le nuove generazioni stanno conquistando sempre più spazio.
Osservando il quadro generale, emerge una volontà diffusa – anche tra gli uomini – di riequilibrare il rapporto tra carriera e vita privata. Crediamo proprio che questo possa essere un punto comune su cui continuare a lavorare.
Come detto, il traguardo della piena parità non è ancora raggiunto, ma è fondamentale riconoscere i progressi compiuti. Solo valorizzando questi risultati potremo continuare ad avanzare, con determinazione, verso l’obiettivo finale.
Pubblicato da L’Osservatore, 08.03.2025
[1] O. Fallaci, Lettera a un bambino mai nato, Rizzoli, Milano 1975


Se riuscirai a mantenere vivo un ramo verde nel tuo cuore nell’ora dell’oscurità, allora il Signore verrà e manderà un uccello a cantare da quel ramo all’alba del giorno. (Augurio irlandese)
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