Come abbiamo più volte anticipato il rallentamento economico mondiale avrebbe presto tardi mostrato i suoi effetti anche sulla nostra economia. E così è stato nel mese di ottobre. Il commercio estero svizzero ha fortemente rallentato la sua corsa rispetto ai precedenti due mesi dove aveva segnato dati record. Leggendo un po’ superficialmente la notizia che dice che la bilancia commerciale chiude con una eccedenza di 3.4 miliardi di franchi saremmo tentati di pensare che le cose vanno bene. Ma purtroppo non è così. Ricordiamo che la bilancia commerciale rappresenta la differenza tra le esportazioni e le importazioni di una nazione. Nel nostro caso rimane ancora positiva perché purtroppo entrambe le componenti hanno mostrato una riduzione rispetto ai mesi precedenti.
Prima di addentrarci nell’analisi dei settori che più hanno sofferto in questo ultimo mese e di quelli che invece hanno gioito di un aumento delle vendite all’estero, ricordiamo che la Svizzera è un paese esportatore Netto, quindi vende all’estero non solo più di quello che compra dall’estero, ma cosa ancora più importante produce di più di quello che consuma. Ciò implica che grazie a questa produzione aggiuntiva riusciamo a tenere migliaia di posti di lavoro in Svizzera che altrimenti andrebbero all’estero. Stimiamo in maniera un po’ approssimativa, basandoci sul fatto che ben il 10-12% del nostro prodotto interno lordo (PIL) dipende dalle esportazioni nette, di riuscire a garantire in Svizzera 400-450.000 posti di lavoro.
È proprio questa la ragione che spesso conduce i nostri partner internazionali a guardarci con un certo dispetto.
Ma torniamo alle nostre esportazioni. Sappiamo che il settore principale è quello della chimica e della farmaceutica e non a caso è proprio questo che ha sofferto maggiormente passando da circa 13.5 miliardi di franchi di esportazioni nel mese di settembre agli 11 miliardi del mese di ottobre. In termini nominali si tratta di una riduzione di quasi l’11% che scende al 7% quando togliamo l’effetto dei prezzi (quindi quando guardiamo al dato reale). Curiosando tra le sue componenti che vanno dai prodotti farmaceutici a quelli immunologici, dai medicamenti ai principi attivi vediamo che nessuna componente ha mostrato una crescita.
Ma anche negli altri settori le cose non sono andate bene, anche se hanno tenuto. Tra questi segnaliamo i macchinari e l’elettronica, l’orologeria e anche gli strumenti di precisione (che in questo caso hanno mostrato un tasso di crescita di oltre il 4%).
Ma perché le esportazioni rallentano? Come più volte detto la Svizzera è un’economia globale e quindi è fortemente legata a quanto succede nel resto del mondo. E anche in questo caso la realtà ce lo dimostra. Le esportazioni svizzere sono diminuite in tutti e tre i principali mercati. Verso l’America del Nord si registra il -14.1%, verso l’Asia il -6.9% verso l’Europa il -5.3%. E proprio all’interno dell’Europa segnaliamo nuovamente la grande difficoltà che sta affrontando la Germania, nostro principale partner commerciale. Proprio oggi è stata confermata la crescita negativa dello -0.1% del prodotto interno lordo (PIL) tedesco del terzo trimestre. Non parliamo ancora di recessione, ma i dati conseguiti nei primi nove mesi dell’anno (primo trimestre 0.0%, secondo trimestre +0.1% e ora -0.1%) non fanno altro che confermare le difficoltà incontrate dalla ex locomotiva d’Europa. Noi, da parte nostra possiamo solo augurarci che torni presto a trainare la crescita europea.

