Il 13 febbraio si celebra la giornata mondiale della radio. Proprio il 13 febbraio 1946 è stata trasmessa la prima trasmissione radio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Anche se la ricorrenza è celebrata solo da una decina di anni, la radio nasce più di un secolo fa e ancora oggi non solo sopravvive, ma è viva e vegeta.
Per quello che riguarda le nostre latitudini, Radio Monte Ceneri compirà tra poco 90 anni. Sin dalla nascita il suo compito non fu facile: durante il periodo del fascismo rappresentò l’unica voce libera che trasmetteva in lingua italiana. Prima Radio Monte Ceneri, poi le reti radio della RSI affiancate da emittenti private hanno raccontato e raccontano quotidianamente la storia ospitando nel tempo grandissimi pensatori, personalità e tanta gente comune.
Ma la radio è anche il simbolo dello sviluppo economico e dello sviluppo tecnico fatto nell’ultimo secolo. Essa ha dovuto modificarsi, adattarsi e anche innovarsi, per rimanere il mezzo accessibile ovunque a tutti in qualunque momento e in ogni circostanza. Sin da subito questo strumento ha offerto anche alle fasce più deboli della società di essere informate e intrattenute.
Seppur con alti e bassi, bisogna riconoscere che la radio è stata finora sempre in grado di sopravvivere alle crisi del mercato pubblicitario e nonostante l’enorme concorrenza a cui è sottoposta, rimane una delle scelte privilegiate di comunicazione e marketing aziendale.
Non solo la radio è stata in grado di rispondere al progresso tecnologico, ma l’economicità di alcune nuove possibilità di diffusione ha consentito di moltiplicare le “radio”. Vero che anche nei decenni passati esistevano molte emittenti indipendenti locali, ma i costi tecnici e la limitatezza delle frequenze erano ostacoli spesso insormontabili.
Un altro fenomeno interessante e non da tutti previsto è stata la sopravvivenza della radio anche durante la crisi legata al Covid-19. Come ci si poteva immaginare i confinamenti, l’obbligo del telelavoro e la mobilità ridotta hanno avuto un impatto importante sugli ascolti nel drive time, ossia nel periodo in cui le persone si spostano per fare il tragitto casa-lavoro. La stessa cosa è avvenuta negli uffici. Quello che non ci si aspettava invece è l’aumento dell’ascolto a casa anche attraverso altri dispositivi come la televisione, lo smartphone, il computer. Eppure l’informazione alla radio ha giocato un ruolo importantissimo.
Da anni siamo confrontati con l’idea che la radio, un po’ come i libri, sarebbe finita in soffitta. Eppure eccola ancora qui in splendida forma. I nostri auguri che continui a modificarsi, adattarsi e innovarsi come tutti i prodotti che sopravvivono nel tempo.
