Oggi è l’Equal Pay Day. Non è tanto una giornata di festa,piuttosto è un momento di riflessione sul tema del divario tra il salario femminile e quello maschile. Dagli ultimi dati ufficiali in Svizzera le donne guadagnano il 14,4% in meno dei loro colleghi uomini, in soldoni quasi 1’000 franchi. Se riportiamo questa differenza in termini di giorni, è come se gli uomini cominciassero a guadagnare il 1 gennaio mentre le donne devono lavorare gratuitamente fino al 20 febbraio. Praticamente è come se cominciassimo a guadagnare il nostro stipendio solamente a partire da domani.
Personalmente faccio parte di un’associazione femminile, le Business and Professional Women (BPW) che da sempre si occupa di rappresentare gli interessi delle donne attive professionalmente e di migliorare la partecipazione economica e politica delle stesse. Tra le tante attività che propone, l’associazione sensibilizza le persone sul tema della parità salariale anche durante l’Equal Pay Day. Purtroppo quest’anno a causa della pandemia non si è potuto andare nelle piazze e per le strade a parlare di questo tema, distribuendo tra l’altro le famose borse rosse Equal Pay Day.
Detto questo, si è però coscienti che per riuscire finalmente ad arrivare alla parità non è sufficiente sensibilizzare la popolazione. Bisogna riuscire a individuare gli ostacoli che impediscono ancora oggi alle donne di guadagnare quanto gli uomini o di ottenere le stesse posizioni professionali. Per questo è necessario fare di più.
BPW è un’associazione apartitica e aconfessionale che si impegna su fronti concreti che riguardano il mondo del lavoro. I suoi campi spaziano dalla promozione di reti professionali, ai partenariati nell’economia, nella società e nella politica. Uno dei programmi più importanti è quello rivolto alle giovani donne che vanno sostenute all’entrata nel mondo del lavoro. Questo deve essere fatto anche nelle questioni più pratiche che possono diventare un ostacolo. Come vestirsi per un colloquio di lavoro, quale livello di salario chiedere, come porsi in generale nei confronti del datore di lavoro, sono tutti quesiti che le donne si pongono.
In collaborazione con Supsi e Usi, il BPW Club Ticino ha offerto e offre programmi di mentoring, quindi di accompagnamento da parte di una donna “più adulta” a una giovane donna. Lo scopo è quello di trasmettere alle mentee le conoscenze e le esperienze professionali.
Un altro progetto concreto è stato sviluppato in collaborazione con SUPSI e Alma Impact AG, nell’ambito della campagna Women On boards. In aprile partirà un corso di formazione per membri di consigli di amministrazione. L’assenza di donne nei ruoli dirigenziali e nei consessi decisionali è purtroppo ancora oggi una realtà, ingiusta, ma pur sempre una realtà. Proprio come tale deve essere affrontata con strumenti pratici e concreti che consentano alle donne di affinare le loro competenze e di fare rete.
Insomma, la parità oltre a essere un principio di giustizia è un obiettivo da raggiungere concretamente, con l’aiuto di uomini e donne. Per questo raggiungiamo la parità mantenendo le differenze.
