L’economia svizzera non ha chiuso troppo bene il 2022. Qualche giorno fa la Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) ha pubblicato i dati relativi all’andamento del prodotto interno lordo (PIL) svizzero nel quarto trimestre del 2022, ossia del periodo che va da ottobre a dicembre. Il PIL, che ricordiamo è il valore dei beni e dei servizi prodotti all’interno della Svizzera, non è né cresciuto né si è ridotto. Certo non sono buonissime notizie, ma almeno non abbiamo visto un calo.
In effetti, la situazione internazionale avrebbe potuto giocare un ruolo ancora più importante per il nostro paese che grazie al commercio con l’estero garantisce il 12% circa del nostro prodotto interno lordo (altrimenti detto del nostro benessere economico). La conseguenza è chiara: se le cose vanno male nel resto del mondo, i cittadini e le aziende non compreranno i nostri prodotti e quindi ne risentiranno anche le nostre industrie. I dati sono chiari: le esportazioni di beni si sono ridotte dell’1.7%, mentre quelle di servizi sono leggermente aumentate. Ma i dati ci dicono altro. Essendo noi un paese che non ha grandi materie prime per produrre i beni finali, dobbiamo importare queste e i semilavorati dall’estero. Anche in questo caso c’è stata una riduzione dell’1.5% rispetto al trimestre precedente.
Ma non finisce qui. I dati ci dicono anche che il settore dell’industria, quello delle costruzioni, ma anche quello dei servizi legati alla finanza e delle assicurazioni mostrano una certa riduzione. Tengono ma senza risultati eccezionali il settore del commercio, quello dei servizi alle imprese e l’amministrazione pubblica. Notiamo che il settore relativo al turismo e in particolare all’alloggio e alla ristorazione è quello che va meglio con un aumento dell’1.5% rispetto al trimestre precedente. Aumento che tuttavia non ci porta ancora al livello pre Covid-19.
Ma allora com’è possibile che se le esportazioni sono andate male, il prodotto interno lordo svizzero è rimasto stabile? Ad alimentare questo risultato ci pensano le famiglie, l’amministrazione pubblica e le aziende. Il consumo delle famiglie e quello della Stato mostrano una leggera crescita dello 0.3%. Un buon risultato si segnala negli investimenti in beni di equipaggiamento, +1.7%. La crescita dei beni di equipaggiamento è un buon risultato, perché significa che i nostri imprenditori investono in macchinari. Meno bene sono andati gli investimenti in costruzione che per ancora un altro trimestre mostrano una riduzione.
E che succederà in futuro? Attendiamo le previsioni degli esperti, ma per quanto ci riguarda almeno nel Canton Ticino la situazione non sembra così florida: commerci, industria, ma anche servizi finanziari sembrano pessimisti. Speriamo di sbagliarci.
